Robert Schütze, European Constitutional Law, Paperback, Cambridge University Press, Cambridge, 2012 (ISBN-13: 9780521732758)
Il libro di Robert Schütze, intitolato European Constitutional Law (http://www.cambridge.org/aus/catalogue/catalogue.asp?isbn=9780521732758&ss=cop), si presenta come qualcosa di più di un semplice manuale di diritto dell'Unione europea; al contrario, si tratta di un vero e proprio affresco sullo stato del diritto costituzionale dell'Unione, frutto di anni di ricerca ed ennesimo prodotto di uno delle voci più interessanti nel panorama del diritto europeo.
Per quanto riguarda la struttura dell'opera, essa si compone di dodici capitoli divisi in tre parti: “history and structure”, “powers and procedures” e “rights and remedies”.
La riprova del fatto che Schütze non si sia limitato ad un volume per la didattica ma sia andato “oltre” viene fornita dall'utilizzo del suo imprescindibile approccio comparativo. Come in altre sedi (si veda la pregevole monografia sul federalismo europeo: From Dual to Cooperative Federalism. The Changing Structure of European Law, Oxford University Press, Oxford, 2009), l'Autore presenta il processo di integrazione europeo come un processo federativo e lo compara al caso statunitense, secondo una prospettiva che non rinnega la peculiarità europea ma che non cede nemmeno a quella non-teoria che è la c.d. sui “generis theory” (p. 66).
Come già scritto altrove Schütze si ricollega in questo modo alla “Integration through law scholarship”e agli studi europei praticati soprattutto oltreoceano da Stein.
L'approccio prescelto influenza anche la struttura del testo: infatti, come già da noi avvenuto nel libro, ad esempio, di Marta Cartabia e Joseph Weiler (L'Italia in Europa, Il Mulino, Bologna, 2000,http://www.mulino.it/edizioni/universita/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=07730), un intero capitolo è dedicato al principio di supremazia (si usa volontariamente, nel volume recensito, la formulasupremacy e non primacy, come a volere ribadire l'analogia con il federalismo americano) e, soprattutto, al concetto di preemption.
Su questa scelta Schütze è molto chiaro e anche “polemico” nei confronti della manualistica tradizionale (si veda la nota 72 a pag. 364: “For an illustration of this point see: P:Craig and G. de Búrca, EU Law: Text, Cases and Materials...which dedicates one (!) out of over 1,100 pages to the doctrine of preemption: yet spends 45 pages on the supremacy doctrine. And to make matters even clearer: the previous edition of that well-known textbook contained not a single page specifically dedicated to the doctrine of preemption”).
C'è un'altra caratteristica che distingue il volume recensito dai principale manuali (quello di Craig e de Búrca, quello di Chalmers, Davies e Monti etc): la scelta precisa di non inserire pagine con estratti dalla giurisprudenza della Corte, di non fare “parlare” la Corte di giustizia ma di presentare piuttosto il tutto in un quadro discorsivo, in cui la Corte non gioca un ruolo primario nemmeno nella struttura del libro (essendo dedicata ad essa lo spazio riservato alle altre istituzioni, più un capitolo nelle pagine dedicate ai “remedies”).
Si tratta anche qui di una scelta di metodo ben precisa che si può condividere o meno ma che sicuramente conferma l'originalità dell'opera.
Si potrebbe discutere di eventuali mancanze (per esempio si nota l'assenza di un capitolo dedicato ad una branca emergente come quella del “diritto regionale europeo”, cosa strana per uno studioso che ha da sempre fatto del diritto costituzionale comparato la sua seconda “passione; un’altra mancanza é rappresentata da una scarsa attenzione data alle teorie costituzionali dell'integrazione che oggi rappresentano uno degli ambiti più vivi ed interessanti del settore) ma la verità é che questo volume colma un vuoto che nemmeno il libro di Rosas e Armati (EU Constitutional Law. An Introduction, Hart, Oxford, 2010,http://www.hartpub.co.uk/books/details.asp?isbn=9781849463201) avevano saputo colmare (limitandosi ad una raccolta di saggi su tematiche di respiro costituzionale poco collegati fra di essi).
Giuseppe Martinico
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